lunedì 27 maggio 2013

Un'Estate ai Caraibi (2009)



Attori


Enrico Brignano

Carlo Buccirosso

Biagio Izzo

 
Enrico Bertolino 

Paolo Conticini

Paolo Ruffini

Maurizio Mattioli

Gigi Proietti

Maurizio Antonini

Attrici 




Martina Stella

Alena Seredova
Sascha Zacharias

Jayde Nicole

Maria Lauria

Trama 


Roby è un bancario napoletano a cui viene diagnosticato per errore un tumore in fase terminale, Angelo è l'autista zelante di un volgare palazzinaro romano, Max è lo speaker radiofonico e becco di una radio locale, tradito dalla fidanzata e dal migliore amico, Vincenzo è un dentista napoletano con moglie e amante insoddisfatte, Alberto è un romano spiantato e trapiantato suo malgrado ad Antigua, dove imbroglia turisti, scommette alla lotteria e alleva un piccolo orfano. Tra promesse tradite, mogli lasciate a casa, amanti "comprate", morti simulate e salvataggi milionari, l'allegra brigata si sposterà sull'isola di Antigua, dove si incrocerà senza toccarsi mai.
Un'estate ai Caraibi è un piccolo film che si inserisce nel filone della commediaccia scollacciata all'italiana e gli attori sono navigati interpreti del genere, da Biagio Izzo a Paolo Conticini, da Enrico Brignano a Maurizio Mattioli, da Alena Seredova alla playgirl di turno. Il discorso si direbbe, si potrebbe e si vorrebbe (tanto) chiudere qui, se non fosse che è cosa buona e giusta chiarire un malinteso.
I fratelli Vanzina, accreditati una volta di troppo come eredi (Risi) e discendenti (Steno) dei padri nobili della commedia all'italiana, insistono ad equivocare sulla loro genealogia e a ribadire il loro cinema scombinato, che fonda tutta la sua efficacia su un ritratto semplicistico e di maniera di un Italia già piccola piccola.
Il regionalismo vernacolare della comicità (ci sono un napoletano, un toscano e un romano...), le sirene afone e emancipate da ogni ragione di turbamento, il turpiloquio vigilato, i temi sentimental-sessuali sono gli elementi di Un'estate ai Caraibi, che lungi dal suggerire una critica, promuovono (volgari) stili di vita.
Il nuovo nato della Vanzina's factory, il secondo di un'annunciata nuova serie estiva equivalente del cinepanettone natalizio, rispolvera la formula ad episodi, parcellizzando il film in storie di limitatissimo respiro e incapaci di farsi sguardi e giudizi morali. Si ride poco, il gusto è dubbio, la stupidità vertiginosa, il discorso di costume (da bagno) pura velleità.
(MyMovies)





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